L’unicità della persona al centro della visione olistica come strategia di supporto e/o alternativa alla prevenzione/cura della persona.

L’approccio olistico è una visione che si è concretizzata nel 1920 in cui il filosofo Jan Smuts coniò il termine “olistico” dal greco ólos, che sta per “totalità” da cui scaturì una corrente di pensiero applicata a varie discipline tra cui la medicina. Esistono molte terapie olistiche ognuna con metodi propri, ma tutte sono finalizzate al raggiungimento del benessere globale della persona. Tra queste si annoverano l’omeopatia, la medicina Antroposofica, la medicina Ayurvedica, l’Omotossicologia e l’Omeosinergia.

Nella terapia olistica si ha una visione globale di ogni singolo individuo con un approccio generale alla salute ed il cui obiettivo è quello di riportare equilibrio e benessere del paziente nella sua totalità fisico-emozionale senza fermarsi al trattamento del singolo sintomo. Inoltre rivolge una particolare attenzione alla prevenzione, intesa anche come miglioramento dello stile di vita al fine di riequilibrare il proprio stato di salute sia sul piano fisico che su quello mentale e spirituale. In questa sezione del sito, dedichiamo tutte le attenzioni alla concretezza della visione olistica supportata dall’esperienza della D.ssa Filippa Arcuri, dal Dott. Maurizio Incorvaia e da tutte le collaboratrici dell’Antica Farmacia del Cinghiale.

Il primo medico ad applicare nella pratica clinica i principi omeopatici fu Samuel Hannemann all’inizio del 1800. I trattamenti omeopatici si fondano su principi fondamentali che occorre conoscere in modo approfondito e applicare secondo esperienza. Presso la Farmacia del Cinghiale la conoscenza è dipesa dalla volontà di credere profondamente nel progetto di affiancare le cure non convenzionali a quelle tradizionali allopatiche creando così un reparto apposito dove oltre alle fitoterapia ed erboristeria, si potessero praticare tutte le altre terapie olistiche.

Farmacisti appassionati e professionalmente ben qualificati si sono alternati in questi anni e, ancora oggi, la Farmacia del Cinghiale vanta di una solida tradizione omeopatica e non solo: omeosinergia, medicina ayurvediaca e antroposofica, omotossicologia, floriterapia di Bach e australiana sono alcune delle più importanti dottrine che vengono seguite L’attenzione particolare e individuale che caratterizzano questi metodi terapeutici permettono di creare un rapporto speciale tra il farmacista e il cliente, e se da un lato è motivo di crescita professionale.

È importante ricordare che storicamente le farmacie (anche l’Antica farmacia del Cinghiale) sono state anche centri di confronto medico-culturale. Per approfondimenti clicca qui.

Il valore della medicina Antroposofica risale agli anni venti, grazie all’eclettica personalità di Rudolf Steiner, nasce una corrente di pensiero e ricerca spirituale che prende il nome di antroposofia o scienza dello spirito. Il particolare approccio scientifico di ricerca che sta alla base dell’antroposofia, ha portato alla sua applicazione anche in altri campi quali l’Agricoltura Biodinamica, l’architettura organica, l’arte e la pedagogia Steineriana Waldorf. Perché “Anthropos” significa Uomo e “Sophia” saggezza – insieme risulta nel concetto di saggezza dall’Uomo. La medicina Antroposofica è una medicina olistica che considera sempre il corpo, l’anima e lo spirito. Se la medicina ufficiale parte dalla materia per giungere all’uomo, la medicina Antroposofica parte dall’uomo per avvicinare la natura, la vita, la scienza.

C’è un medico tedesco che cercò un metodo più scientifico e rigoroso per studiare l’effetto dei rimedi omeopatici. Si chiama Hans Heinrich Reckeweg ed intorno agli anni ’50 applicò la ricerca in ambito biochimico e fisiologico per trovare un punto d’incontro con la medicina tradizionale. Nacque così l’Omotossicologia ovvero lo studio dei “fattori velenosi” (omotossine) per l’uomo che ne determinano la malattia. Reckeweg definisce l’organismo come un flusso dinamico continuamente attraversato da sostanze esogene, come microrganismi patogeni ma anche altri tossici derivanti dall’ambiente, cibo ecc. ed endogene, quelle ciò prodotte dal metabolismo e catabolismo cellulare. Quando ciò avviene, l’organismo si attiva per l’eliminazione di queste omotossine al fine di riportare l’equilibrio. La malattia secondo l’Omotossicologia rappresenta quindi la reazione e l’attivazione di tutti i sistemi disponibili dall’organismo per disintossicarsi e riparare i danni causati da queste tossine.  

Tra le più antiche discipline mediche troviamo l’Ayurveda. Ha origine nell’India Vedica, dalla trascrizione dei Veda, i testi sacri, dove rappresenta non solo una pratica medica ma anche, e soprattutto, una filosofia, uno stile di vita che comprende l’alimentazione, l’esercizio fisico, la meditazione, l’astrologia, la cura del corpo e i trattamenti di bellezza, la cura della mente e dello spirito e il massaggio. AYUR (ayus “longevità”, “durata della vita”) VEDA (conoscenza rivelata) dal sanscrito si traduce come “la scienza della vita”. La medicina Ayurvedica è una medicina olistica e come tale si occupa del paziente sotto ogni suo aspetto, fisico, psicologico, comportamentale ed ambientale. L’obiettivo dell’Ayurveda è la cura della malattia, intesa come squilibrio dei componenti fondamentali della fisiologia, ma anche quello della prevenzione da considerarsi non semplicemente come diagnosi precoce, bensì come insieme di metodi ed abitudini volti a promuovere e rafforzare lo stato di benessere e di salute.

La terapia Ayurvedica si avvale di oltre 9000 piante medicinali, preparate secondo ricette che risalgono ad oltre 2000 anni fa. Pertanto l’Ayurveda è essenzialmente un sistema di cura allopatico, curando esso gli squilibri dei Dosha (sono i tre principali fattori fisiologici che caratterizzano ciascun individuo e che devono essere mantenuti in equilibrio) con i loro opposti.